Sempre parlando di impianti a tutt’aria, continuano i lavori a Ledro e sono andati giù tanti e tanti metri di tubazioni.
Ieri vi mostravo il grezzo di una nuova costruzione, tutta su un piano, che avrà un impianto a tutt’aria per la climatizzazione, proprio come questa.
Ma alla base, sono due impianti diametralmente opposti.
La nuova realizzazione sarà gestita a una mini UTA e a spasso per casa va solo un tubo da 125 mm e bocchette nelle varie stanze, qui invece ci sono 3 unità che lavorano in simbiosi, serrandine statiche per aprire e chiudere i passaggi dell’aria e un’elettronica che sembra quella per un sistema radiante.
In effetti sono diverse le esigenze dei committenti.
Qui abbiamo 4 persone su due piani, più una piccola parte adibita a B&B, quindi il sistema deve gestire tante variabili di funzionamento e di temperatura e dev’essere predisposto a variazioni stagionali, in modo reattivo.
Dall’altra parte un’abitazione su un unico piano, con l’esigenza di temperature costanti e magari un grado in meno nella zona notte.
Con l’aria è un pochino più difficile, ma è sempre fattibile comunque, e in questi due casi estremi e opposti, lo abbiamo fatto.
Due case diverse, due sistemi diversi, e due cose in comune: sono a tutt’aria e sono veneti nel DNA.


